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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di papagnol (del 07/04/2009 @ 11:39:11, in INIZIATIVE by Papagnol.com, linkato 1488 volte)

Non mi piace commentare, aggiungere, esternare sentimenti, esprimere cordogli, abbracciare virtualmente, sentirmi vicino a......

tutte parole che sentiamo e sentiremo abbondanti nei prossimi giorni...

non mi piacciono nemmeno i gruppi di FACEBOOK orientati alla raccolta di iscritti alla "cazzodicane", e alla raccolta fondi generici....

mi fanno ribrezzo le ennesime iniziative di MEDIAFRIENDS, delle Banche, dei Giornali, delle TV, degli SMS per donare un euro... tutte cose che hanno sempre un che di misterioso e che spesso non fanno arrivare "per intero" la nostra donazione

Trovo bellissimo il sentimento tutto italiano del volersi rendere utile (come noi davvero non c'è nessuno), come è bellissimo sapere di albergatori che rinunciano agli incassi pasquali per mettere a disposizione le loro strutture (senza aspettare che lo Stato si offra di pagare).
Le famiglie che offrono ospitalità.. questo sì che è solidale

A Barletta ho saputo che in VIA PAOLO RICCI stanno raccogliendo abbigliamento da inviare alle famiglie terremotate. BRAVI, BRAVISSIMI

Quello che vorrei fare io invece è: ASPETTARE UN ATTIMO....

Aspettare che passi la tempesta, aspettare che passi l'ondata di "entusiasmo solidale", e capire tra un paio di settimane dove saranno le famiglie senza casa, e come vivranno (come mangeranno, dove e come dormiranno)

Solo allora potrò sapere di cosa effettivamente avranno bisogno, e quindi solo allora mi renderò utile... magari avrò anche qualche "nome" di famiglia a cui recapitare quello che posso mandare...

Mi piace ricordare un episodio dei tardi anni 90 (credo '96) in occasione delle grandi alluvioni del Piemonte. Allora, passati i primissimi giorni, riuscimmo a contattare alcune caritas delle zone e chiedemmo di cosa effettivamente ci fosse bisogno.
Ci dissero testualmente: "non mandate più vestiti, pasta e scatolame xchè siamo strapieni", "se potete, mandateci dell'olio"
E così, in collaborazione con l'OER, noi del gruppo scout Agesci organizzammo una raccolta fuori dai supermercati barlettani un sabato pomeriggio, chiedendo a chi faceva la spesa di acquistare una bottiglia d'olio da inviare in PIEMONTE.
FU UN SUCCESSONE, avevamo fatto un'azione concreta sapendo di aiutare davvero...

Una preghiera per chi purtroppo non ce l'ha fatta, davvero non è giusto.
Ruggiero

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Di papagnol (del 03/04/2009 @ 11:14:44, in L'angolo della fotografia, linkato 3683 volte)

Anche da internet è possibile scoprire le bellezze barlettane (e cuss u sapèim)
Sappiamo già che con Google Maps e Google Earth possiamo vedere Barletta dall'alto e zoomare fino a vedere casa nostra.

Siamo abbastanza fortunati perchè Barletta è stata ripresa in buona definizione (non per dire, ma gli altri aspiranti capoluoghi NON così da vicino....)...
Recentemente, grazie al nuovo Google Earth, sono state aggiunte nuove funzioni che rendono il viaggio attraverso il mondo ancora più bello...

Oggi vi propongo il mio recente "viaggetto" attraverso Google alla scoperta della ns città... con qualche bella sorpresa.

1) - Arrivo a Barletta via mare.....

(tra i due bracci si inizia a intravedere qualcosa in 3D)

2) Arrivo a Barletta da Via Trani

(sulla destra l'Ipercoop e la stessa figura in 3D)

3) Il Castello in 3D

(sòp 'o castìd stè na casa bèll.... lo potete vedere in 3D..)
ma alle spalle del castello in direzione Nord-Ovest si intravede un altro oggetto:
AVVICINIAMOCI

4) Il Sepolcro

(eccolo qui, maestoso, in arrivo da 'mmèzz a chièzz)
a chìs d'ù s'bbùlgr ha tengh a mmènt

Avviciniamoci ancora... manca ancora lui
ruotiamo un pò la nostra mappa

5) Arè!

come lo vedremmo arrivando da Via Nazareth...

6) Arè! da vcèin

eccolo Arè ricostruito in 3D davanti alla chiesa de Sepolcro...

Ecco dunque quello che è possibile scoprire "girando Barletta" anche solo virtualmente.... Colonna sonora obbligatoria di GINO PASTORE.

Volete provare? Facile, scaricate la nuova versione di Google Earth (vers.5) e attivate la funzione Edifici 3D...
Altro che noi poveri fessacchiotti che alla scuola dovevamo cercarci le città sull'Atlante!

P.S. per chi è pigro e vuole salvarsi le immagini, basta cliccarci SU per scaricare l'immagine ingrandita.

Buon fine settimana e buon tour a BARLETTA
PAPAGNOLO

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Di Francisk (del 31/03/2009 @ 10:08:57, in Io Sono Barlettano, linkato 2395 volte)
Amici del nostro blog eccomi a voi.
In questo post parliamo dei luoghi della nostra infanzia barlettana. Insomma diamo spazio ai ricordi facendo riemergere vie e posti particolari che ci hanno visto protagonisti con i nostri giochi, le nostre amicizie e inimicizie, le nostre esperienze di vita belle e alcune volte pericolose.
Aspetto i vostri racconti di quell'età spensierata, voi nel frattempo leggetevi questa sorta spatafiata.
 
Via Santa Marta 38
 
C’ camèin ch Barlètt
Se cammini per Barletta
e vu sapè andò sann svolt sti fett
e vuoi sapere dove si sono svolti questi fatti
a respost iè: au 38 d’ via Sanda Mert.
la risposta è: al 38 di via Santa Marta.
Sanda Mert iè ioun di sett strad,
Santa Marta è una delle sette strade,
l’ulteme c’ sop au cors cammenat
l’ultima se camminate sul corso (Vittorio Emanuele)
e vers u Tietr v’n’ sciat.
e vi dirigete verso il Teatro (Curci).
Dè iavetèven l’attan e a memm d’ papè,
Lì abitavano il padre e la madre di papà,
dè nge truemm chi cuggèin a sc’què.
Lì ci trovavamo con i cugini per giocare.
Dé f’stggemm i compleenn,
Lì festeggiavamo i compleanni,
dé da criatour nge m’ r’truat grenn.
lì da bambini ci siamo ritrovati grandi.
Quenda recud legat a chedd cas
Quanti ricordi legati a quella casa,
ienn e ienn, mica nu mas.
anni e anni, mica un mese.
Screvenn screvenn mo ma vedé
Scrivendo scrivendo adesso dobbiamo vedere
accom sta matess d’ recurd ma sbrugghielé.
come questa matassa di ricordi dobbiamo sbrogliare.
U virn m’arrecord l’arelogg ca arranav
L’inverno mi ricordo l’orologio che camminava a fatica,
a nonn cu telar mman recamav,
la nonna con il telaio in mano ricamava,
i pid appuggiat au vanghetidd d’ legn,
i piede appoggiati al banchetto di legno,
realezzav chelma chelm nu bell d’segn.
realizzava con calma un bel disegno.
U nonn a legg u giurnal attend attend
Il nonno a leggere il giornale molto attento
ch l’occhial e a lend d’ngrandemend.
con gli occhiali e la lente d’ingrandimento.
S’ segnav tutt i noum di giornalist,
Prendeva nota di tutti i nomi dei giornalisti,
sop all’agend tenav na sorta list.
Sull’agenda aveva una nutrita lista.
Arruav po’ nu cert orerie
Arrivava poi un certo orario
e tenn s’ fermevn ch deic u Reserie
e allora si fermavano per recitare il Rosario.
appecceven a redie e, tutt i dei,
accendevano la radio e tutti i giorni,
srotoleven 50 Ave Marei.
srotolavano 50 Ave Maria.
Sta pac sciav perdout
Questa pace andava persa
quenn arruev'n i n'pout.
quando arrivavano i nipoti.
Quenn nge truemm tre quett cuggein,
Quando ci ritrovavamo in tre quattro cugini,
tenn accumenzav u casein.
allora iniziava la baldoria.
U nonn nge vulav ngandellè ca dam,
Il nonno ci voleva distrarre con il gioco della dama,
a cartelloc e a telev’sion,
con il gioco dell’oca e con la televisione,
ma nou jind a cap t’nemm solamend u pallon.
ma noi nella testa avevamo solo il pallone.
Allor nge mettemm ind a na stenz
Allora ci mettevamo in una stanza
e dè s’apreven i ddenz.
e lì si aprivano le danze.
Ogne tend m’becc all’armedie arruav na staffelat
Ogni tanto arrivava una staffilata contro l’armadio
e da nonn t’ sindiv na scamat.
e la nonna emetteva un grido.
Na scamat ca sendev’n pour i cumbecein,
Un grido che udivano anche i vicini,
quenn cu pallon scattemm a lampadein.
quando con il pallone rompevamo la lampadina.
Po ch fertoun arruav a bella staggion
poi per fortuna arrivava la bella stagione
e nou, tend ch cambié, scequemm au pallon.
e noi, tanto per cambiare giocavamo a pallone.
Non ind a stenz ma sop au terrezz
Non nella stanza ma sul terrazzo
e dé nge devrtemm accom ai pezz.
e lì ci divertivamo come pazzi.          
Sop a logg quend n’ m’ cumbenat,
Sul terrazzo quante ne abbiamo combinate,
m’arrecord Gianlouk semb ca cap spaccat.
mi ricordo Gianluca sempre con la testa scappata.
Na volt stav rat a biclett d fret’m Tonein,
Una volta era seduto dietro la bicicletta di mio fratello Antonio
ca passett accust au mour, ma proprie vecein
che passò vicino al muro, ma proprio vicino
c’ fett, ma nge pins ?
che fatto, ma ci pensi ?
Auendett u spigul du mour inde sins.
Beccò lo spigolo del muro in piena fronte.
Nalt volt stemm a fè i salt chi pit abbagnat
Una volta stavamo facendo i salti con i piedi bagnati
ch lassè u segn andò iemm arruat,
per lasciare il segno nel punto in cui atterravamo,
tuccav a Gianlouk tutt ier prant
toccava a Gianluca tutto era pronto
pegghiett a r’ncars ma u segn nou lassett n’derr,
prese la rincorsa ma il segno non lo lasciò per terra,
su facett m’brand.
se lo fece sulla fronte.
Scett a fenesc sop a panchein d’ merm ca cap
Andò a finire di testa sulla panchina di marmo
pegghiett proprie na bella sdrupat.
prese proprio una bella caduta.
Fret’m Tonein , ch auuandè u pallon, zumbett,
Mio fratello Antonio, per prendere il pallone saltò
u feil ch stenn i penn satt a gol auandett,
prese il filo per stendere i panni sotto la gola
parallal au pavement s’ mettett
si mise parallelo al pavimento
 e d‘ rein n’derr s’n‘ scett.
e cadde di schiena per terra.
M’arrcord a nonn ca s’arrabbiav
Mi ricordo la nonna che si arrabbiava
percè na di sein e iuna non,
perché un giorno si e uno no,
rumbemm i gresst cu pallon.
rompevamo le piante con il pallone.
O pasc ancor percè ch nan ascenn abbesc
O peggio ancora, perché per scendere al piano di sotto
quenn nge scappav p’scemm inde gresst.
quando ci scappava, facevamo pipì nelle piante.
Sop a logg u timb avvulav
Sul terrazzo il tempo volava,
au pallon, c’ nan s’è capeit, quas semb s scequav.
a pallone, se non si è capito, quasi sempre si giocava.
Iei e Antonie, fretm e Gianlouk
Io e Antonio, mio fratello e Gianluca
fein a quenn nan c’ chiamev’n
fino a quando non ci chiamavano
stemm semb sous.
rimanevamo sempre sul terrazzo.
Abbesc scemm solament quenn peteit s faciav sendì
Giù andavamo solo quando l’appetito si faceva sentire
ascennemm i scal
scendevamo le scale
e a nonn nge capsciav preim d’ trasì.
e la nonna ci capiva prima che entrassimo.
«C’ teneit fam e vuleit pan e murtadell,
« Se avete fame e volete pane e mortedella,
avit sci da C’ccill Fiorell».
Dovete andare da Ciccio Fiorella».
Allor auandav a milleir
Allora prendevo mille lire
e a piazza Plebsceit scennav senza frett.
e scendevo senza fretta a piazza Plebiscito.
Dè Cccill Fiorell tenav u chioschett.
Lì Ciccio Fiorella aveva un chioschetto.
Bastian bell bell affetav a murtadell
Sebastiano piano piano affettava la mortadella
ca mech’n a manovell.
con l’affettatrice a manovella.
C’ccill preim scherzav e po a murtadell t’ n’cartav.
Ciccio prima scherzava e poi incartava la mortadella.
Ch cudd profoum arravugghiat ind a chert,
Con quel profumo avvolto nella carta,
turniv n’drat au 38 d’ via Sanda Mert.
ritornavi al 38 di via Santa Marta.
Quann arruiv a nonn i panein preparav,
quando arrivavi la nonna preparava i panini,
po ogne ioun a pert so s’ d’vorav.
poi ognuno divorava la sua parte.
I recurd sand assè e c’ continuam acchessì
I ricordi sono tanti e se continuiamo così
pour nu libbr da sti fett pot assì.
possiamo ricavarne un libro.
Allor strengeim e sciam a sustenz
Allora stringiamo e andiamo alla sostanza
ca chess iè na poesie e non nu romenz.
che questa è una poesia e non un romanzo.
M’arrcord l’armonei du Natal ch 40 crestian
Mi ricordo l’armonia del Natale con 40 persone
i criatour decevn i poesie
i bambini recitavano le poesie
e i grenn abbattev’n i man.
e i grandi battevano le mani.
M’arrcord i cannul ca r’cott, c’ bontè
Mi ricordo i cannoli di ricotta, che bontà
nan faciv attimb a fenesc ioun
non facevi in tempo a finirne uno
ca n’alte vuliv accumnzè.
che ne volevi un altro.
E po’ i b’scott e i dolcitt a past d’ meln,
E poi i biscotti e i dolcetti alla pasta di mandorle,
mich me ne scurdat,
mica me ne sono scordato,
u stom’c aviva tenè e t’n’ putiv fe d’ scorpacciat.
Lo stomaco dovevi avere e potevi fartene di scorpacciate.
M’arrcord e nan m’ par tend timb fè
Mi ricordo e non mi sembra tanto tempo fa
Pesq ca scarcedd da nonn da mangè
Pasqua con le scarcelle della nonna da mangiare
E po a fest da Madonn,
E poi la festa della Madonna,
quenn aspettemm zio Roserie
quando aspettavamo zio Rosario
p’rcè ai giostr n’giavava purtè
perché doveva portarci alle giostre
e nan v’demm l’or ca nge v’nav a p’gghiè
e non vedevamo l’ora che passasse a prenderci.
Ch l’intenzion d’ strusc 20.000 leir partav
Partiva con l’intenzione di spendere 20.000 lire
e po chidd, l’alt e catald strusciav.
e poi spendeva molto di più.
M’arrcord zio Pepp, Ais u pastor tedesch
Mi ricordo zio Peppe, Ais il pastore tedesco
e i can p’ccininn, i figghie d’ Duchess
e i cuccioli figli di Duchessa.
M’arcord zio Merie ca na volt m’ facett nu regalon,
Mi ricordo zio Mario che un volta mi fece un regalone
i preim scherp ch sc’què ou pallon.
Le prime scarpe per giocare a pallone.
Zia Angela ca p’ l’ onomest’c
Zia Angela che per l’onomastico
o pu compleenn nu regal t’avava fè
o per il compleanno un regalo doveva farti
e tou nan v’div l’or d v’della arruè.
e tu non vedevi l’ora di vederla arrivare
Zio R’ggir u pustir cu mandulein a sunè
Zio Ruggiero il postino che suonava il mandolino
e tutt l’alt “Il tango delle capinere” a cantè.
e tutti gli altri che cantavano “il tango delle capinere”
Preim ca accumzat a sbuffè 
Prima che iniziate a sbuffare
e a cap amuccat accom au nonn da pubblecetè,
e piegate la testa come il nonno della pubblicità,
v deich, f’nalment, ca è f’nout sta spatafiat,
vi dico che è finita questa spatafiata,
e c’ ve fett arrecurdè cos bell
e se vi ho fatto ricordare cose belle
signfich ca n’applaus me l’è mer’tat
vuol dire che mi sono meritato un applauso.
Dedica
Chess poesei a c’ nan g’ stè chiù a vogghie ded’chè
Voglio dedicare questa poesia a chi non c’è più
a nonn Totonn e a nonna Ienn
a nonno Antonio e a nonn Anna
ca sa scur nge stann a guardè
che sono sicuro ci stanno guardando
Eppour c’ nan riusceim a v’dell né iei né tou
e anche se non riusciamo a vederli né io né tu
cu recurd poten iess semb mezz a nou.
Con il ricordo possono essere sempre tra noi.
Francesco Prascina
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Di papagnol (del 30/03/2009 @ 10:58:43, in Barletta nel Cuore, linkato 1772 volte)

Ne abbiamo parlato per oltre una settimana, come noto all'incontro promosso dal Sindaco non si è presentato nessuno dei palazzinari.
Ma siccome non vogliamo che si pensi ce "certe cose" accadono solo a BARLETTA, ecco cosa accade nella ricca e moderna e onestissima MILANO....

 

Articolo (p)Link Commenti Commenti (0)  Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di papagnol (del 28/03/2009 @ 11:03:36, in Papagnol & Friends, linkato 1922 volte)

e TRE!

Dottoressa(alla 3°) Stefania DEFAZIO

e mò Avèst!
(Gli uomini tuoi che tanto ti amano)

p.s. ecco a voi un metodo infallibile per conseguire le lauree

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Impariamo il barlettano (26)
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Io Sono Barlettano (47)
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